Ieri dopo la bellissima ed emozionante, anche se con un caldo appiccicoso e fastidioso, commemorazione del centenario della morte di un nostro concittadino di grande levatura:
Sebastiano Scaramuzza
mi sono fermato a parlare con alcuni compaesani che erano incuriositi dell' avvenimento e non ne conoscevano la ragione, gli ho fatto allora un riassunto conciso sulla storia complessa del letterato, patriota e soprattutto graisan sorprendendoli con la sua e nostra bellissima storia e soprattutto li ho visti contenti e orgogliosi di quello che eravamo.
A quel punto dopo averli lasciati mi sono messo in disparte a riflettere sulle ragioni che mi spingono a scrivere, ormai quasi quotidianamente, su questo strano foglio virtuale che fa esclamare alla mia nipotina, ogni volta che schiaccio il tasto Enter per pubblicare, "guarda nonno la farfallina vola via"
Il mio intento è sempre stato condividere e archiviare la passione per il mio paese, per la Laguna, per la nostra diversità linguistica, per il timore che tutto un mondo scompaia con noi senza lasciare nulla indietro e lo so che potrò raggiungere pochi ma non fa nulla è sempre meglio che niente.
E' difficile trovare documenti sulla storia di Grado, sui suoi personaggi più importanti accedere ai documenti è complicato (ah! se non ci fosse Bruno Scaramuzza)
Ci sono tanti privati cittadini e/o associazioni che conservano molte "memorie" storiche del nostro paesello in maniera maniacalmente "privata", la parola d'ordine è : no te mostro, no te digo, no te 'npresto e no te dàgo...., a Grado non è ancora finita l'epoca delle sète famege, della separazione netta e spregiativa tra le famege siore e quele povere.
Questi non hanno più la fortuna di un tempo, sono raggrinzite nei loro discendenti, ma hanno quasi tutto quello che su di Grado era scritto, pubblicato e fotografato e lo tengono stretto.
Non fa niente, io comunque, per quel che posso, pubblico quel che trovo, che so e lo inserisco in questa bottiglia che naviga sul mare del Web.
Mi soddisfa molto di più questa incognita della spiaggia remota e il ritrovamento improbabile che il chiacchiericcio mediatico, come frasi scritte con il pennarello in un cesso pubblico, dei vari social network.
Ho sempre dato per scontato che non ci sarà mai gratificazione dal lavoro fatto, ho sempre evitato di parlare, se possibile, di politica, a meno che non si metta di traverso, perchè amplierei a dismisura i miei obiettivi, che non sono autoreferenziali se non ogni tanto scrivere qualche poesia in dialetto assieme a quelle di tanti gradesi bravi e poco conosciuti.
Detto questo, mi assolvo, scorlo le spale, e continuerò a tediare chi vuole leggere e a non preoccuparmi se nessuno lo fa.
Questa me l'he scrita e me la dedico:
L' assensa
Vevo un imagine
di poca consistensa
me se veghe de rado
in te le fotografie
tanto de pensà
che quel che fotografo
sia in garghe modo
la mia assensa.
2 commenti:
bravo ennio, continua...
ps anca se me no son graisan...
:-)
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