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05 settembre, 2015

Picolo Nio, scomparsa dei corcai





Da studi demografici attendibili risulta che entro il 2050 i gradesi autoctoni scompariranno del tutto o comunque diventeranno numericamente inferiori ai "foresti".

Già ora il dialetto è in completa defaillance (termine derivato dagli occupanti francesi), e parlato interlacciato con termini in lingua o addirittura inglesi (a ricordo del rogo del Comun) ed è destinato a corrompersi sempre più visto che le mamme ne fanno pochi di pargoletti e, da quei pochi, pretendono la parlata in lingua.

Qualcuno tenta ancora di difenderlo o perlomeno ricordarlo ma è sempre più complicato per le interferenze triestine e friulane nella parlata comune.

Fatto sta che, dopo la migrazione forzata di quasi 1000 nostri concittadini verso i comuni limitrofi causa i prezzi inavvicinabili degli immobili a Grado (lo sviluppo turistico), l' età media si è alzata di colpo e quelli che possono dire "nato a Grado" ormai sono ben pochi.

Finirà che Grado antica e anche la storia della nostra infanzia saranno oggetto di studi di antropologia             (a proposito ho collaborato con una ragazza veneziana che ha fatto una tesi di laurea sull'antropologia gradese) e di etnologia che faranno ricostruzioni ardite e fantasiose sulla vita sociale e culturale degli abitanti di questo lembo de "sabion" strappato al mare e abitato all'epoca da protoveneti romanizzati.

Diventeremo fantasmi, ricordi, memorie; a questo punto sarebbe bene, seguendo l'idea in corso a Venezia raccogliere il DNA dei pochi rimasti per eventualmente clonarli in futuro.

"Cussì i corcali i sparirà dal  Picolo Nio e  sul dosso biondo restarà solo al guano" 
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3 commenti:

rm ha detto...

Uhm... un piccolo scritto per un uomo, un grande passo letterario per l'umanità?

Ennio Pasta ha detto...

Non sono così ambizioso, sono però sicuro che una parte del guano l' ho lasciata io. A proposito ho tetto la tua ultima su Mentecritica, buona quella della società multietnica e multiculturale molto istruttiva, complimenti per l' analisi.

rm ha detto...

Anche a me è parso che hai parlato del "piccolo" intendendo del "grande". O no? Grazie per il tuo apprezzamento.