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19 giugno, 2018

Le Barche Bianche


A Grado sotto la Serenissima fino al Seicento, la precedenza sul diritto d'uso dei beni comunali (fondali lagunari, valli da pesca ecc.) si disputava per mezzo di una regata, che si svolgeva in mare, fino ai banchi della Muggia, (che allora era bacino di pesca e chiusa da argini) su gondole dette anche 'barche bianche' lunghe circa 10 metri  "perchè si ungevano col sego onde fossero più veloci nell'andare ... e non si impegolavano mai".  

Servivano in pari tempo per le festività Pubbliche; si costruivano in Grado o negli squeri di Venezia ... 

L'ultima di queste barche bianche venne distrutta intorno al 1880 (vedi Caprin).

Più tardi, verso il diciassettesimo secolo, la scelta dei luoghi di pesca più favorevoli tanto nelle acque di fuori che in laguna, si scommetteva al gioco della sorte. (di solito si trattava del gioco della morra che si teneva all' inizio della stagione nel casone dei "Biviacqua" - per intendersi "al cason de Vitige")

Cosi si è continuato a fare fino a qualche anno fa quando c'era ancora qualcuno che usava la Laguna professionalmente, ma una canzone ancora oggi ben nota tra i pescatori ricorda l'antica gara.

La Regata

De regata se veno impignao
E de bando no cagia a suah!
Forza in pope! Quel remo a premando,
Che a stagando la resta de qua:
Si a sta gondola in banda a subiando
Za j passeno de duta briva!
Oeh! 'l porcuzzo ne meta de 'mpegno
Pope e prova per fahjla tignih!
Ala! primi a tocah 'ndeno 'l segno
Per la megio seragia 'nçernih!

Di regata ci siamo impegnati e stando fermi no si suda! Forza a poppa! quel remo voga avanti, che a stare fermo la barca va male: si a questa gondola a fianco
fischiando la stiamo passando a tutta velocità! Ohe porcellino mettici l' impegno, Poppa e Prua per tenerla dritta. Ala! siamo primi a toccare e andiamo al tocco per scegliere la migliore Serrata.

Val pena notare che Menego Picolo (Domenico Marchesini) usa un dialetto gradese delle origini con termini non più consueti e con l' uso dell' H finale che vale come accento.
A me piace sottolineare lo "Stagare e Premare" termini ormai dimenticati ma importantissimi nell' uso della "batela":
premando: premendo; movimento del remo per far avanzare la barca; 
stagando: remo immobile o all'indietro per arrestarne la corsa.

PIccola Nota: 
Un amico veneziano Massimo Veronese  mi scrive che i due termini sono frutto di una tradizione veneziana:
Il fatto che "premando" o "staindo-stagando" tradotte vogliano dire rispettivamente "premendo" e "restando", è solo una incredibile casualità.
 I due termini derivano da indicazioni di manovra che il prodiere delle antiche "peate" che trasportavano il fieno alle prigioni della Repubblica Veneta dov'erano ubicate le stalle, dava al timoniere. 
Entrando in Rio de la Paja, sulla destra c'erano le stalle. 
Il prodiere gridava al timoniere "và alle stalle", "staissi". 
Nel caso in cui volesse dirgli di andare a sinistra gli gridava "và ai premi", il podio che si erigeva in mezzo alle colonne di Marco e Todaro dove avvenivano appunto effettuate le premiazioni per i motivi più disparati...oltre che tagliare la testa ai malviventi che si erano guadagnati la condanna alla ghiglliottina.
Cristiano Peroni di Grado voga nella foto in una gara di barche bianche a Venezia


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4 commenti:

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Anonimo ha detto...

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Duti sti sensa nome che i scrive per inglese... Mah...

Ennio Pasta ha detto...

Mario che tu vol, ze quasi siguro che sia un poco de spam, ossia messaggia per traccià al blog, ma i ha senso compiuto e me piase pensà che quel che scrivo su de noltri possa interessà anche oltre persone de diversa nazionalità, insomma con un poca de prudenza li lasso scrive, mal no i fa. Ciao e grassie de esse sempre presente. Ciao