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17 maggio, 2023

SQUERI


 Si sa i Social sono fonti di chiacchiericcio verbale e fotografico, niente di male è bello così, ma qualche volta ti imbatti in cose serie, cose che ti costringono a fermarti e fare serie riflessioni.

Ecco questa riflessione di un amico di penna, che copio integrale, scopre un nervo scoperto che da tempo mi da fastidio e che oggi voglio proporre per una riflessione e discussione più generale:


"Io non capisco come mai nessuno si renda conto che il Porto Mandracchio di Grado, uno dei più suggestivi "porti rifugio" d'Italia versi nelle condizioni attuali, frenando di fatto il classico "colpo d'occhio" che certamente meriterebbe se fosse curato come dovuto. 

E' gestito dalla Lega Navale Italiana sez. di Grado, che corrisponde al Demanio Marittimo un canone risibile a fronte di un prevedibile introito decisamente cospicuo. 

E' molto triste vedere ogni mattina un esattore che stacca la bolletta alle barche in transito, mentre altre stanno lì ormeggiate ed immobili da anni quasi fossero una casa per le ferie a costo zero; manutenzione delle rive pari allo zero e così (dicono che non spetta a loro...) la sporcizia, le alghe che giorno dopo giorno si accumulano sugli angoli. 

Tutti parlano di turismo, del nuovo viale, di tende, ma nessuno (cittadini e varie amministrazioni) si rende conto del potenziale che un tale Porto Mandracchio potrebbe esercitare sui tanto invocati "turisti", con rive linde e il 100% degli ormeggi dedicati ai soli transiti....magari con gestione del Comune che introiterebbe cifre imbarazzanti."


Giusto per dare un' indicazione storica del porto (nella foto lo si vede quando il suo uso era dedicato per le barche a servizio turistico e la pesca) costruito  nella forma a Y per assicurare riparo alle barche da pesca e inizialmente con due squeri per l' alaggio e varo, progressivamente si è diviso in zona turistica e zona peschereccia, nei portolani viene così descritto:



Il porto vecchio di Grado, che fin dall'antichità è stato il centro nevralgico della vita economica di Grado, con la sua tipica forma ad Y voluta dagli austro-ungarici, rappresenta anche il salotto cittadino sul mare con bar, caffè, ristoranti e negozi. 

Alla sera, sedendoti ai tavolini di uno dei tanti ristorantini tipici, potrai godere del suo panorama mozzafiato che farà da contorno ad una delle tante prelibatezze gradesi da degustare.


E dopo aver cenato, sarà ancora lui, il porto, con il vicino centro storico e la vicina diga, protagonista delle tue passeggiate serali.


L' amico del Social rincara, altresì, il suo sconforto per l' uso sconsiderato che si fa ora di un simile cespite pubblico:



Il Mandracchio è un simbolo: pensa ai turisti che entrano per la prima volta. 

Oggi è circondato da pizzerie al taglio, gelaterie e discount di saponette. 

Ma ti pare possibile? 

Quello è posto per ristorantini, winebar, piccoli negozi ben tenuti, il Maoleo, o gli ateliers di artisti come Nico e Gianni.

I gradesi dovrebbero pretenderlo altrochè! 

Se tenuto bene, con i marciapiedi puliti e le aiuole curate sarebbe più facile che quegli imprenditori scommettessero i propri soldi nel vero ombelico gradese. 

A Grado non c'è nessun monomarca, di quelli che contano intendo, mentre a Pietra Ligure, Capri, Forte dei Marmi e zeppo, con i nuovi ricchi (i russi) che non chiedono nemmeno lo sconto, e i negozi carini, particolari e perchè no, intelligenti ne vedo ben pochi.

 Perchè? Vai sull'angolo del Bar Manzoni e capirai: un gommone, una pilotina scassata, polistirolo galleggiante e un tizio senza badge di riconoscimento sulla maglia con la bolletta in mano che alcuni ignari turisti (ma forse increduli) scambiano per un venditore, uno dei tanti che ti fermano per strada e ti chiedono dei soldi per l' ormeggio.


Direi che bisogna finirla, il Comune deve farsi parte diligente e visto che ormai è il titolare della concessione non rinnovarla più alle condizioni pregresse e fare un programma per l' utilizzo a fini strettamente turistici del nostro Porto.


Continua...



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Si sa i Social sono fonti di chiacchiericcio verbale e fotografico, niente di male è bello così, ma qualche volta ti imbatti in cose serie, cose che ti costringono a fermarti e fare serie riflessioni.

Ecco questa riflessione di un amico di penna, che copio integrale, scopre un nervo scoperto che da tempo mi da fastidio e che oggi voglio proporre per una riflessione e discussione più generale:


"Io non capisco come mai nessuno si renda conto che il Porto Mandracchio di Grado, uno dei più suggestivi "porti rifugio" d'Italia versi nelle condizioni attuali, frenando di fatto il classico "colpo d'occhio" che certamente meriterebbe se fosse curato come dovuto. 

E' gestito dalla Lega Navale Italiana sez. di Grado, che corrisponde al Demanio Marittimo un canone risibile a fronte di un prevedibile introito decisamente cospicuo. 

E' molto triste vedere ogni mattina un esattore che stacca la bolletta alle barche in transito, mentre altre stanno lì ormeggiate ed immobili da anni quasi fossero una casa per le ferie a costo zero; manutenzione delle rive pari allo zero e così (dicono che non spetta a loro...) la sporcizia, le alghe che giorno dopo giorno si accumulano sugli angoli. 

Tutti parlano di turismo, del nuovo viale, di tende, ma nessuno (cittadini e varie amministrazioni) si rende conto del potenziale che un tale Porto Mandracchio potrebbe esercitare sui tanto invocati "turisti", con rive linde e il 100% degli ormeggi dedicati ai soli transiti....magari con gestione del Comune che introiterebbe cifre imbarazzanti."


Giusto per dare un' indicazione storica del porto (nella foto lo si vede quando il suo uso era dedicato per le barche a servizio turistico e la pesca) costruito  nella forma a Y per assicurare riparo alle barche da pesca e inizialmente con due squeri per l' alaggio e varo, progressivamente si è diviso in zona turistica e zona peschereccia, nei portolani viene così descritto:



Il porto vecchio di Grado, che fin dall'antichità è stato il centro nevralgico della vita economica di Grado, con la sua tipica forma ad Y voluta dagli austro-ungarici, rappresenta anche il salotto cittadino sul mare con bar, caffè, ristoranti e negozi. 

Alla sera, sedendoti ai tavolini di uno dei tanti ristorantini tipici, potrai godere del suo panorama mozzafiato che farà da contorno ad una delle tante prelibatezze gradesi da degustare.


E dopo aver cenato, sarà ancora lui, il porto, con il vicino centro storico e la vicina diga, protagonista delle tue passeggiate serali.


L' amico del Social rincara, altresì, il suo sconforto per l' uso sconsiderato che si fa ora di un simile cespite pubblico:



Il Mandracchio è un simbolo: pensa ai turisti che entrano per la prima volta. 

Oggi è circondato da pizzerie al taglio, gelaterie e discount di saponette. 

Ma ti pare possibile? 

Quello è posto per ristorantini, winebar, piccoli negozi ben tenuti, il Maoleo, o gli ateliers di artisti come Nico e Gianni.

I gradesi dovrebbero pretenderlo altrochè! 

Se tenuto bene, con i marciapiedi puliti e le aiuole curate sarebbe più facile che quegli imprenditori scommettessero i propri soldi nel vero ombelico gradese. 

A Grado non c'è nessun monomarca, di quelli che contano intendo, mentre a Pietra Ligure, Capri, Forte dei Marmi e zeppo, con i nuovi ricchi (i russi) che non chiedono nemmeno lo sconto, e i negozi carini, particolari e perchè no, intelligenti ne vedo ben pochi.

 Perchè? Vai sull'angolo del Bar Manzoni e capirai: un gommone, una pilotina scassata, polistirolo galleggiante e un tizio senza badge di riconoscimento sulla maglia con la bolletta in mano che alcuni ignari turisti (ma forse increduli) scambiano per un venditore, uno dei tanti che ti fermano per strada e ti chiedono dei soldi per l' ormeggio.


Direi che bisogna finirla, il Comune deve farsi parte diligente e visto che ormai è il titolare della concessione non rinnovarla più alle condizioni pregresse e fare un programma per l' utilizzo a fini strettamente turistici del nostro Porto.


Continua...



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