La Famiglia dopo un periodo trascorso ad Aquileia, avrebbe partecipato alla fondazione di Grado, da cui il cognome Gratico modificato poi in Gradenigo con l'aggiunta di un suffisso patronico in -igo, si intreccia poi con la storia di Venezia e della sua Repubblica sin dalle origini e affonda nella storia di Aquileia e del patriarcato di Grado, da cui gli studiosi fanno derivare l’origine etimologica del casato Gradenigo.
Fatto sta che Giovanni Gradenigo primo gradese eletto Patriarca di Aquileia (1105) con sede patriarcale a Grado fu il primo Patriarca ad andarsene e a spostare la sede a Venezia.
Giovanni "Stiata" Marchesan immagina le sue parole di commiato:
Me, me ciamo Gradenigo
E save quel che vi digo?
o Nova-Aquelejia o Vecia-Ambriabela
Bel posto sì..
ma per vignì d' istae
cò la batela!
xe l' inverno longo eterno
buora...umiditae, caligo
gradense si! ma mona no!
Ve saludo... adio amigo!
A Vinessa vago
la xe vita, la Dogaressa
la Biennale
a qua no stago
a Grao se vive male
Pase e ben
Adio amigo
me me ciamo Gradenigo
e savè quel che digo?
Sto paese no val un figo!
Adio Grao...Grao
belo de fora..
drento s..magliante!
e se ne andò, lasciando qua a Grado la parte povera della sua famiglia, una famiglia de casoneri che si occupavano della Centenara, ma questa è un' altra storia...
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